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Nel carbonizzo in pezza la fibra lanosa viene trattata in ambiente acido per bruciare le parti vegetali
(pagliuzze, lappole, cagnole, ecc.) ancora presenti.
Questa operazione, che si effettua su tessuti in pura lana o con piccola percentuale di fibre sintetiche,
incide sulle fibre anche se la concentrazione dell’acido è tale da alterare solo minimamente
la struttura della lana e la resistenza del tessuto.
Questa lavorazione può avvenire per fasi continue o discontinue, ogni ciclo di lavoro tratta un certo
numero di pezze cucite in testa-coda fra loro e distese in largo.
Le fasi del carbonizzo sono:
A. Acidificazione
Impregnazione delle pezze
in bagno (vedi figura A, punto
1) composto da acido solforico
diluito in acqua a 30/50 gr
litro (3°/5° Be, gradi Baumè) ed idroestrazione con i cilindri spremitori (fig. A, 2).
B. Preasciugatura – Carbonizzo
Le pezze vanno inserite in continuo nella macchina che consiste di due o più camere (fig. A, 3),
la prima, di asciugamento, ha temperatura crescente da 50° a 90° C.
la seconda, detta di carbonizzazione (fig. A, 4), può raggiungere i 100/110° C in relazione a:
pesantezza della stoffa, velocità del passaggio, entità delle parti vegetali da carbonizzare.
Il processo di carbonizzazione avviene quindi in due momenti successivi, nel primo dei quali la pezza
si asciuga e l’acido solforico si concentra; nel secondo momento, a temperatura più alta, l’acido agisce
sulle parti vegetali carbonizzandole.
Alla fine del processo il tessuto viene affaldato (fig. A, 5).
A. Battitura a secco
Questa operazione, che elimina gran parte dei residui carboniosi, può
essere effettuata:
in un normale follone a secco, con il tessuto asciutto in corda;
con una macchina a secco, lavorando però il tessuto in largo
(vedi figura B), soluzione che viene adottata nel carbonizzo
in continuo.
A. Neutralizzazione o disacidatura
La pezza uscita dal carbonizzo e dalla battitura presenta ancora tutta l’acidificazione
somministrata. L’acido solforico utilizzato è nocivo per tutte le
lavorazioni successive ma anche per l’integrità della parte lanosa; è necessaria quindi una operazione
di disacidatura da eseguire subito dopo la battitura.
La disacidatura è un processo in continuo in cui la pezza di tessuto, in largo, passa prima in una
vasca d’acqua, poi in una vasca con acetato di sodio che neutralizza chimicamente gran parte dell’acido,
infine in una vasca nella quale circola con violenza dell’acqua pulita.
Il tessuto passa quindi attraverso dei cilindri spremitori e poi viene poi affaldato ancora umido su un
pianale e coperto con telo impermeabile, pronto per le successive operazioni di follatura e tintoria.
Il carbonizzatore deve:
presentare i bancali delle pezze da trattare all’ingresso della macchina di carbonizzo.
Controllare, sugli appositi dispositivi di controllo la regolarità dei principali parametri di processo,
quali:
– concentrazione del bagno di acidificazione tasso di spremitura;
– temperatura e velocità di passaggio.
Assicurarsi personalmente, in base alla propria esperienza, della resistenza uniforme del tessuto
e dell’uniformità del colore della lana.
Coprire, al termine della lavorazione, il tessuto affaldato con un telo impermeabile, per evitare
asciugature parziali e risposte disomogenee ai trattamenti successivi.
Un’errata carbonizzazione può causare inconvenienti e difetti difficilmente recuperabili specialmente
per le pezze che proseguiranno nel processo di tintoria, dato che maggiore o minore presenza di acido
comportano una diversa risposta delle fibre al colorante, rivelando così anomalie di trattamento.
Il carbonizzatore deve sempre prestare la massima attenzione nella lavorazione, evitando in particolare:
disuguale impregnazione delle pezze nel bagno acido;
sosta eccessiva delle pezze acidate in attesa del turno di lavoro o asciugature disomogenee;
colpo di calore o esposizione prolungata al sole delle pezze acidate;
spremitura irregolare, che può portare al difetto di centrocimossa (mancanza di uniformità fra
la zona centrale della pezza e le zone laterali, in prossimità delle cimosse).
Per la pericolosità del processo, dovuta all’acido solforico, il carbonizzatore deve porre la massima
attenzione alla propria incolumità e lavare subito abbondantemente con acqua corrente eventuali
ustioni dovute ad acido o vapori.
Dopo la vendita dei macchinari ti assistiamo anche nella logistica e se voluto dal cliente abbiamo tecnici capaci di rimontare e avviare i macchinari.
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Biscotto | Durata | Descrizione |
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