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Questa tecnologia di lavorazione, pur avendo le stesse finalità dei due precedenti sistemi trattati
(lavaggio in corda e in largo discontinuo), utilizza un metodo diverso la cui configurazione prevede:
una vasca di prelavaggio e risciacquo (figura A);
una vasca di stoccaggio (fig. B);
una vaschetta di impregnazione (fig. C);
una vaschetta di raffreddamento (fig. D).
Gli elementi sopra indicati possono essere assemblati diversamente in funzione del tipo di lavaggio
che si vuole eseguire ed in base al tipo di tessuto da lavare, ma i due passaggi principali: gruppo
di prelavaggio e risciacquo (fig. A) e il gruppo di stoccaggio del tessuto (fig. B), si trovano normalmente
in ogni combinazione e spesso ripetuti più volte nel percorso.
Vediamo alcuni esempi di combinazione di passaggi che possono costituire una macchina:
introduttore del tessuto, vaschetta di impregnazione del tessuto, vasca di stoccaggio del tessuto, due
vasche di prelavaggio e risciacquo con affaldatore o arrotolatore in uscita (fig. 1);
introduttore del tessuto, vasca di prelavaggio e risciacquo, vasca di stoccaggio, due vasche di prelavaggio
e risciacquo, vaschetta di raffreddamento, affaldatore o arrotolatore in uscita (fig. 2);
introduttore del tessuto, vaschetta di impregnazione, vasca di stoccaggio, vasca di prelavaggio e
risciacquo, vasca di stoccaggio, due vasche di prelavaggio e risciacquo, vaschetta di raffreddamento,
affaldatore o arrotolatore (fig. 3).
È evidente che le vasche dette di prelavaggio e risciacquo, a seconda della posizione che occupano
nella catena, fanno veri e propri lavaggi, dove l’acqua in controcorrente può raggiungere una temperatura
di circa 40/50°C in relazione a quella assunta nella vasca di stoccaggio, che può raggiungere
i 98°C.
È utile conoscere più nel dettaglio il processo che avviene nei quattro gruppi prima elencati:
vasca di prelavaggio e risciacquo (fig. A). Il tessuto, guidato da cilindri (fig. A, punto 2),
passa sotto gli ugelli (fig. A, 1) alimentati in controcorrente dal bagno prelevato dalla vasca filtro.
Una parte eccedente di bagno rimane a cuneo fra tessuto e cilindro (fig. A, 2) e spinta da
quest’ultimo penetra nelle pezze durante l’avanzamento.
L’altra parte di bagno eccedente non trattenuta dal tessuto viene inviata nella vasca filtro da un
convogliatore (fig. A, 3).
Successivamente anche l’altra faccia del tessuto viene lavata da altri ugelli (fig. A, 4) con la stessa
modalità precedentemente indicata (fig. A, 5) e il bagno eccedente spinto da
un altro convogliatore (fig. A, 6) per un’altra vasca filtro.
Una serie di piccoli cilindri trasportatori (fig. A, 7) comandati porta la pezza fra due cilindrispremitori
(fig. A, 8), quindi va alla vasca del successivo trattamento previsto in sequenza.
Vasca di stoccaggio del tessuto (fig. B). In questa vasca il tessuto è sottoposto all’operazione di
saponatura con bagno diluito a ricircolo indipendente. Si può lavorare sia a bagno alto che a
bagno basso. Una serie di serpentine (fig. B, 1) sul fondo vasca riscaldano il bagno fino a 98°C.
La pezza, proveniente dalla vasca precedente della macchina, passa nel bagno attraverso
una serie di cilindri di trascinamento e di rinvio (fig. B, 2) ove viene saponata.
Nel suo avanzamento il tessuto viene tenuto ben teso e allargato da una serie di cilindri finché
giunge allo spremitore (fig. B, 3). Quindi passa nella vasca del successivo trattamento previsto.
Vasca di impregnazione del tessuto (fig. C). Quando prevista, questa vasca dotata di serpentine
di riscaldamento del bagno (fig. C, 1) viene inserita all’inizio della macchina.
Il tessuto, proveniente dal bancale, passa nel bagno di imbibizione tramite un cilindro (fig. C, 2)
e, successivamente sopra e sotto i cilindri trasportatori (fig. C, 3) ove riceve a cuneo il getto del
bagno attraverso due spruzzatori o ugelli (fig. C, 4),
poi passa attraverso un tenditore/ allargatore (fig. C, 5) e un gruppo spremitore (fig. C, 6) posto
al di fuori della macchina che convoglia il tessuto alla macchina seguente del processo.
Vaschetta di raffreddamento del tessuto (fig. D). È sistemata alla fine della macchina ed è
costruita con un foulard (fig. D, 1) a due o tre cilindri posto all’esterno del corpo della macchina.
Questa sezione del processo può essere utilizzata per il normale raffreddamento del tessuto che
avviene tramite due spruzzatori di acqua a temperatura ambiente ma può servire anche per l’aggiunta
di eventuali prodotti ausiliari di cui il tessuto può necessitare. Gli altri organi della vasca sono uguali
a quelli indicati per la vaschetta di impregnazione (fig. C).
Date le diverse soluzioni che questa macchina consente, la vasca di prelavaggio e risciacquo (fig.
A) che normalmente lavora in controcorrente, può escludere ogni singola vasca nel caso in cui venga
utilizzata per trattamenti indipendenti con bagni diversi. Ogni vasca è inoltre dotata di una pompa
di ricircolo del bagno.
Oltre alle normali operazioni di incorsatura della macchina, il purgatore deve fare molta attenzione
ai parametri di lavorazione, diversi a seconda del tipo di tessuto da trattare, indicati dal quadro di
comando: temperatura del bagno, velocità del tessuto, pressione degli spremitori, potenza del getto
di spruzzatori e ugelli, apertura e chiusura delle vasche di riciclo, immissione dei prodotti detergenti
ed ausiliari, ecc.
La velocità della macchina va impostata a seconda dei tessuti da lavare e, in particolare, in base al
tipo di incollanti presenti sul tessuto. L’alcol polivinilico, ad esempio, richiede una permanenza in
macchina abbastanza lunga per potersi rigonfiare e staccarsi dalla fibra. Se ciò non avviene o avviene
solo parzialmente, dopo l’asciugatura ad alta temperatura il difetto risulterà permanente.
Dopo la vendita dei macchinari ti assistiamo anche nella logistica e se voluto dal cliente abbiamo tecnici capaci di rimontare e avviare i macchinari.
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Biscotto | Durata | Descrizione |
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