La Classificazione dei Tessuti Pag.14

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Tessuto tradizionale

Ogni articolo creato viene identificato con un codice (un nome e/o un numero) per distinguere con
precisione e comodità le varie tipologie di prodotto, sia nelle disposizioni di produzione e nelle relazioni
commerciali, che al momento della realizzazione.
Il tessuto tradizionale è costituito dall’intreccio di fili di ordito (verticali) con una serie di trame (orizzontali)
a differenza dei tessuti a maglia che sono costituiti da una sola serie di fili che mediante un
intreccio curvilineo su se stessi danno origine alla maglia.
Fra i tessuti industriali citiamo i tessuti non tessuti (TNT), che sono superfici tessili flessibili ottenute
per coesionatura di veli di fibre, generalmente sintetiche. Alla base della produzione dei TNT vi è la
preparazione del velo, ottenibile con un’operazione di cardatura, che apre le fibre e le dispone in veli
paralleli. I veli di fibre possono essere tenuti uniti da fili di legatura con intreccio a maglia posti attraverso
una serie di aghi speciali che sovrapponendo i veli creano il TNT. Un altro sistema per tenere
uniti i veli provenienti dalla cardatura utilizza le fibre stesse, formando con appositi aghi veri e propri
punti di legatura.

In tutti i casi le dimensioni principali relative alla pezza sono:
• l’altezza, che si esprime in centimetri e si misura orizzontalmente da una cimossa all’altra
o comunque da un lato all’altro del tessuto;
• la lunghezza, che si misura nel senso dell’ordito dalla testa alla coda della pezza
(o comunque da una estremità all’altra) e viene espressa in metri con due decimali.
Le cimosse, non presenti nei tessuti a maglia e nei tessuti non tessuti, sono costituite da un certo
numero di fili di ordito situati ai due lati del tessuto per tutta la lunghezza della pezza.
La suddivisione dei tessuti per le classificazioni può essere fatta in base:
A. all’uso;
B. alla disegnatura;
C. agli elementi che li compongono.

La classificazione in base all’uso

In relazione all’uso a cui sono destinati i tessuti possono essere così classificati:
1) Tessuti per abbigliamento
• Laneria (tessuti femminili)
• Drapperia (tessuti maschili)
2) Tessuti per arredamento
• Tappezzeria
• Biancheria
• Uso domestico

La classificazione per disegnatura

In base alla disegnatura, i tessuti si dividono in tre grandi gruppi:
1) Tessuti uniti. Realizzati su telai muniti di licci, sono il gruppo in cui rientra la maggior parte dei
tessuti per abbigliamento, si suddividono in:
• tessuti lisci, che non presentano alcuna disegnatura evidente
• tessuti ad intreccio o ad effetto di intreccio, che presentano piccole disegnature ottenute
con piccoli effetti di intreccio.
2) Tessuti a disposizione. Sono quelli che presentano grandi effetti di disegno a carattere geometrico
rettilineo e risultano in massima parte formati da combinazioni di più intrecci e si ottengono
su telai muniti di licci. L’ampiezza del disegno è dovuta al sistema di passaggio dei fili nei licci.
Questo gruppo comprende sia tessuti per abbigliamento che per arredamento (tovaglieria damascata
a dama, coperte con balza a greca, ecc.).
3) Tessuti operati. Sono quelli che presentano grandi effetti di disegno a carattere ornamentale e curvilineo. Sono ottenuti su telai dove il movimento dei fili di ordito, anziché con i licci, è ottenuto
con speciali macchine (Jacquard, Vincenzi, Verdol o elettroniche) che “leggono” l’intreccio
da realizzare da moduli di carta continua o da dischi digitali. Questo gruppo comprende la maggior
parte dei tessuti per arredamento e tipi particolari per l’abbigliamento.
Tutti i tessuti appartenenti a ciascuno di questi gruppi possono essere a loro volta classificati in base
alla costruzione o più precisamente in relazione al numero degli elementi che li compongono.

La classificazione in base agli elementi

In base al numero degli elementi componenti, i tessuti si dividono in due grandi gruppi:
1. Tessuti semplici. Ovvero quei tessuti alla cui formazione concorrono due soli elementi: una
serie di fili e una serie di trame.
2. Tessuti composti. Ovvero quei tessuti alla cui formazione concorrono minimo di tre elementi,
possono essere suddivisi a loro volta in più tipi, di cui i principali sono:
a. tessuti a tre elementi con doppia catena e una serie di trame o viceversa;
b. tessuti doppi, tripli, imbottiti, ecc. a quattro o più elementi. I doppi e i tripli sono detti anche
tessuti multipli.

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